Secondo gli analisti, tra maggio e giugno potremmo cominciare a vedere una prima inversione di tendenza rispetto agli ultimi due anni.
Dopo un lungo periodo di aumento dei tassi di interesse, la Bce ha optato per uno stop. A giugno ci sono buone possibilità di assistere al primo taglio del costo del denaro, con un effetto che comincerà a farsi sentire sul fronte mutui. Qualcosa d’altra parte inizia già a intravedersi con i futures sugli Euribor (indice di riferimento per i mutui a tasso variabile).
 
La stretta monetaria sui tassi della Bce ha generato un aumento medio delle rate dei mutui a tasso variabile del 36% rispetto ai minimi registrati nel giugno del 2022; significa che la rata di un mutuo variabile sottoscritto a gennaio 2022 (da 126mila euro in 25 anni) sia passata dai 456 euro iniziali ai 751 di febbraio 2024. La situazione dovrebbe ora, però, essere vicina a un punto di svolta: l’Euribor, anticipando il taglio dei tassi che si prevede per giugno, sta costantemente scendendo e, prendendo in considerazione i futures, potrebbe arrivare tra fine del 2024 e inizio del 2025 attorno al 3%, per scendere ancora al 2,65% entro maggio 2025. Ciò comporterà una graduale diminuzione della rata dei mutui che, nel caso del finanziamento preso in considerazione, potrebbe arrivare a un meno 67 euro tra dicembre e gennaio e a oltre meno 100 euro a maggio 2025.
 
Sul fronte dell’offerta si sta già registrando un’inversione di tendenza con le condizioni proposte dalle banche in particolare per i mutui a tasso fisso. Per un mutuo standard da 126mila euro in 25 anni si parte infatti da un TAN fisso pari al 2,55%, vale a dire una rata di 568 euro (a gennaio 2024 la miglior rata era pari a 604 euro).
In lieve ribasso anche i tassi variabili, che restano però sensibilmente più costosi rispetto a quelli fissi, con i migliori TAN che partono dal 4,49%, pari ad una rata di 693 euro.

Nella scelta fra tasso fisso e tasso variabile molto dipende dagli scenari economici futuri, dalla propria propensione al rischio e dalle specifiche necessità del singolo caso.

Ad oggi i mutui a tasso fisso rappresentano una buona opportunità per chi debba accedere a un finanziamento: le banche offrono delle buone opzioni e, in un clima ancora di incertezze e totalmente in divenire, danno la certezza di una rata costante nel tempo, a prescindere dalle fluttuazioni del mercato. In vista però di una politica di tagli del costo del denaro da parte della Bce, il tasso variabile, che in un mercato stabile ha un “costo” inferiore, potrebbe tornare a essere una scelta vincente.

(rif. idealista.it)

 





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